Parlare costa poco.

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Mario Draghi, presidente della Banca centrale europea

Alla fine a pagare il conto salatissimo saranno come sempre i risparmiatori.

Abbiamo assistito ieri al “rimbalzo” delle quotazioni della banche che per settimane sono state oggetto di ribassi vertiginosi, mi riferisco al MPS e alla Carige. In breve tempo, dopo le parole di Draghi, si è assistito ad un recupero che ha avuto del miracoloso. Tutto risolto, mercati tranquilli, possiamo senza patema mantenere gli investimenti in queste banche?. Il sistema bancario italiano è il più solido d’Europa come insistentemente dice Renzi?. Non ci sembra proprio. I fondamentali delle banche in questione e delle banche italiane in generale NON sono assolutamente mutati dopo le parole di Draghi. Nel 2009 i crediti deteriorati delle banche italiane erano meno di 100 miliardi di euro, ad oggi sono quasi quadruplicati arrivando a superare i 350 miliardi di euro. Parlare costa poco, promettere una bad-bank potrebbe nel breve calmare i mercati ma l’economia reale resta in pessime condizioni. Chi finora non è riuscito a rimborsare i debiti contratti con le banche non lo farà mai più. La situazione occupazionale italiana è da paura soprattutto per chi oggi frequenta i banchi della scuola elementare. Draghi promette “meraviglie” dal prossimo incontro BCE di marzo. Gli speculatori hanno tempo, aspetteranno sanno che alla fine il bagno di sangue vi sarà perchè nulla è cambiato nell’economia reale. Chi nel frattempo non provvederà a mettere al riparo il poco che è rimasto, pagherà il conto e questo sarà ancora una volta il piccolo risparmiatore. Sul versante delle valute le promesse di Draghi sono state immediatamente interpretate come una dichiarazione di debolezza dell’economia dell’eurozona, infatti la moneta unica si è immediatamente deprezzata nei confronti del dollaro USA. L’economia USA lambisce la piena occupazione, i tassi sono in crescita, così come le prospettive di produrre buoni risultati nei prossimi mesi, l’esatto contrario dell’economia dell’ eurozona. Parlare costa poco, alla fine a pagare il conto saranno i risparmiatori.

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