La notte della tirannia a Bruxelles. Fumata nera all’ Eurogruppo.

l’Eurogruppo, che riunisce i ministri dell’Economia dell’eurozona, non ha trovato alcun accordo sulle misure da adottare per affrontare la crisi
fonte: il post.it

Eurogruppo online. La notte appena trascorsa può ben essere definita come “ La notte della tirannia a Bruxelles”. L’incontro benché telematico dell’Eurogruppo non ha sortito nessun effetto ed è stato rinviato a domani 09 aprile. Tutta l’Europa era in trepida attesa per conoscere quali soluzioni economiche si sarebbero adottate per contrastare la pandemia scatenata dal coronavirus. Dopo un inizio ritardato di un’ora c’è stato un continuo braccio di ferro fra i Paesi “rigidi” capitanati dalla Germania per far accettare ai Paesi del Sud Europa (PIIGS) i finanziamenti del MES con condizionalità “light” e un duro no agli euro bond. La posizione della Francia, assistita dalla Spagna, era tesa invece per un’edizione rivisitata del vecchio ERF ( European Redemption Fund) cioè la costituzione di un fondo comune per l’emissione di titoli di debito. Dopo ore di discussione si è deciso di non decidere. La Germania rigida con i Paesi del Sud Europa che a suo dire hanno vissuto sopra le loro possibilità, devono accettare le condizionalità del MES, quindi farsi carico fino in fondo, senza l’aiuto di nessuno, dei finanziamenti per la lotta alla pandemia.

Il 27 febbraio 1953,Londra firma dell’accordo che cancellava la metà del debito della Germania (all’epoca la Germania Ovest). 15 miliardi su un totale di 30 miliardi di Deutschmarks*

Proprio la Germania che nel 1923 ha visto una moratoria dei debiti della Prima Guerra Mondiale, nel 1953 una nuova moratoria per i debiti della Seconda Guerra Mondiale e per ultimo nel 1990 quando dopo l’unificazione delle due Germanie ha fatto pagare al resto d’Europa la riunificazione nazionale imponendo il cambio fisso di un marco della Germania Ovest pari ad un marco della Germania Est, quando il cambio reale avrebbe dovuto essere un marco ovest pari a tre marchi est. L’inflazione così creata fu sparsa in tutta Europa. Per ben tre volte nel corso di un secolo la Germania è stata salvata dall’Europa dal default. Il volto della tirannia si è palesato proprio nel momento del bisogno, dell’urgenza e della solidarietà in quell’Europa che romanticamente era stata descritta la Casa comune degli europei, spazio di libertà e progresso per tutti. Tirannia non libertà questa è stata la parola d’ordine della notte appena trascorsa. La Germania vuole imporre le sue condizioni. Per l’Italia questo significherebbe accedere per ben che vada a finanziamenti per 35 miliardi di euro di cui già versati al MES 14 miliardi di euro, un’assurdità. La notte della tirannia ha mostrato chiaramente il volto tetro di questa Europa che non si riconosce in nessuno dei principi del Manifesto di Ventotene voluto da Spinelli e Rossi. Siamo lontanissimi dal discorso fondativo della CECA del 09 maggio1950 dell’allora Ministro degli Esteri francese Robert Schuman, dimenticate le richieste di aiuto del Cancelliere tedesco Konrad Adenauer per la riammissione della Germania nel consesso civile e democratico della Germania distrutta dalla Seconda Guerra Mondiale, cancellato l’imponente lavoro diplomatico del Primo Ministro belga Paul Henri Spaak. L’Europa, il Mondo riabbracciarono la Germania e l’aiutarono a raggiungere la posizione che attualmente occupa, anche la piccola Grecia Patria della Democrazia contribuì per poi vedersi sottomessa ed umiliata. Della tirannia nessuno ha bisogno, la Francia pose il seme dell’attuale UE, la Germania in una sola notte l’ha distrutta.

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