Le primarie democratiche e l’assist a Trump

immagine: tg24.sky.it/

La corsa per le primarie democratiche negli Usa è ufficialmente conclusa. Nei giorni scorsi Bernie Sanders si è ritirato, consegnando la nomination per la Casa Bianca all’ex vice di Obama, Joe Biden.

E i Repubblicani non possono che gioire di una campagna democratica che ha fatto di tutto per aiutare Donald Trump a conservare lo Studio Ovale. I discreti risultati dell’economia americana degli ultimi anni hanno messo in discesa la corsa per la riconferma del presidente uscente, ma l’autolesionismo democratico potrebbe avergli dato anche la spinta decisiva.

Con Trump gli USA nel 2016 hanno svoltato a destra come poche volte era accaduto prima e che i suoi avversari abbiano fatto arrivare un candidato come Sanders che si autodefinisce socialista a un passo dalla corsa alla Casa Bianca è incredibile. Ma è altrettanto incredibile che il vincitore delle primarie democratiche sia quel Joe Biden che ha affiancato Obama negli otto anni di presidenza e che adesso viene apertamente sostenuto dall’ex first lady. Probabilmente i democratici hanno pensato di scaricare interamente la sconfitta di

September 23, 2015. (Photo by Nikki Kahn/The Washington Post via Getty Images)

quattro anni fa su Hillary Clinton, non considerando che una così forte affermazione di Trump non può che essere stata figlia di un giudizio negativo sugli otto anni di amministrazione Obama, il quale lasciò l’economia americana certamente più debole rispetto a come è oggi. A noi europei, forse, piacevano di più le politiche economiche dell’ex presidente democratico, ma a votare a novembre saranno gli americani e per Biden non sarà semplice scrollarsi di dosso l’eredità di Obama. Poiché si sa che il quadro economico per l’elettorato statunitense è determinante, ad oggi Trump appare nettamente favorito per il secondo mandato. Coronavirus permettendo.

.

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *