E ora? Il Porcellinum!

maiale1Nonostante la giurisprudenza incerta, la Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità delle norme della legge n. 270/2005 che prevedono l’assegnazione di un premio di maggioranza – sia per la Camera dei Deputati che per il Senato della Repubblica – alla lista o alla coalizione di liste che abbiano ottenuto il maggior numero di voti. La Corte ha altresì dichiarato l’illegittimità costituzionale delle norme che stabiliscono la presentazione di liste elettorali “bloccate”, nella parte in cui non consentono all’elettore di esprimere una preferenza.

Era il 1994 quando invece di recepire e sintetizzare l’esito referendario antiproporzionale, i “saggi” di allora procedettero a stilare il Mattarellum. Era mediocre ma alla luce della vigente legge, approvata dal centro-destra nel dicembre 2005 per le elezioni del 2006, celebralmente definita da uno dei suoi estensori, Roberto Calderoli, “una porcata”, il Mattarellum ha finito per essere rivalutato.

Naturalmente oggi non si torna al Mattarellum. La sentenza ci traghetta nell’era del Porcellinum. Il Porcellinum è sicuramente preferibile al Porcellum, ormai impresentabile e insostenibile. Di certo c’è che grazie alla Corte Costituzionale, almeno, ora il legislatore è politicamente costretto ad adoperarsi, entro la fine della legislatura, per una nuova e più organica legge elettorale. Il tutto possibilmente senza le barricate, senza veti incrociati ma con una commissione composta da gente competente (che, strano a dirsi, non manca da una parte e dall’altra dell’emiciclo). Questo è solo quanto auspichiamo avvenga. Non so perché ma abbiamo, invece, la sensazione che o non si farà nulla, oppure che si peggiori e che la prossima legge elettorale sarà una “porcata” galattica, sgraziata e stiracchiata, un po’ scopiazzata, di qua e di là nel mondo, e un po’ populista.

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