I dubbi su quelle bombe a Istanbul

 

Turkey's President Recep Tayyip Erdogan.. (photo credit:REUTERS)

Turkey’s President Recep Tayyip Erdogan.. (photo credit:REUTERS)

E’ dell’Isis il kamikaze di 28 anni che si è fatto esplodere ieri a Istanbul tra la folla di turisti, uccidendo 10 persone. E’ accaduto  nel quartiere turistico di Sultanahmet, zona molto frequentata in quanto ospita le maggiori attrazioni turistiche della città.
Siamo naturalmente in attesa di notizie più precise e di conferme sull’attentato kamikaze avvenuto nel centro della Istanbul turistica.
Non possiamo ancora sapere se il numero delle vittime resterà questo”, ha aggiunto la cancelliera, augurando “forza e coraggio di fronte a questa prova terribile” ai familiari delle persone uccise. Possiamo però supporre che questo sia solo l’ultimo di una serie di attentati contro la Turchia, ma che a differenza dei precedenti non ha come obiettivo i Curdi ma proprio il nostro alleato NATO, per il fatto che il luogo dell’attacco è la capitale economica e turistica della Turchia. C’è da aspettarsi che probabilmente gli Stati Uniti appoggeranno ora il progetto di una zona di sicurezza nel Nord Siria e noi siamo notoriamente sospettosi: le teorie del complotto ci affascinano di più che la linearità delle spiegazioni semplici soprattutto in politica estera. E continuando in questa visione complottista non possiamo fare a meno di notare che Erdoğan ci ha tenuto a far sapere al mondo (leggasi NATO) che la Turchia è il primo obiettivo dell’ IS. E così, almeno secondo le sue intenzioni, Erdoğan d’un tratto non appare più come sostenitore del “Califfo Nero”. Viene il sospetto che al presidente non interessi la vittoria militare ma quella politica…

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