Questo è fascismo altro che riforma costituzionale

Riforma costituzionale. Adesso ho il sospetto di tutto e di tutti. Anche dell’ottimo Roberto Benigni vista la sua incoerenza. A questo punto non mi va nemmeno più bene che si dica che la nostra Costituzione “é la  più bella del mondo”. Chi lo dice? Io non lo so. Io non ne sono sicuro. Ho un dubbio forse metodico ma credo che bisognerebbe averle lette tutte per potersi esprimere in un senso o nell’altro. E io, tutte, non le ho lette. Bene conosco solo quella italiana o per lo meno abbastanza bene, delle altre so troppo poco e di troppo poche per potermi esprimere. Ma qui non è in gioco la bellezza, è in gioco molto di più e ridurre tutto all’estetica forse significa svilire il valore vero della sostanza delle cose. A me viene il sospetto che sia tutto premeditato.  Quindi lasciamo un attimo perdere la bellezza, vera o presunta. Lasciamo da parte per un attimo tutto, persino il fatto che i nuovi costituenti non sono nemmeno legittimati ad essere lì. Cerchiamo invece di capire quale sia il loro pensiero, loro così tronfi e gradassi almeno come i padri erano umilmente consapevoli di quanto difficile e importante fosse il loro compito e il loro servizio al Paese.

renzi conc alamandrei

Piero Calamandrei (Firenze, 21 aprile 1889 – Firenze, 27 settembre 1956) è stato un politico, avvocato e accademico italiano. Matteo Renzi (Firenze, 11 gennaio 1975)  presidente del Consiglio dei Ministri dal 22 febbraio 2014 e segretario del Partito Democratico.

Riforma costituzionale

promotore della nuova Riforma Costituzionale

Cos’è che porta questi nuovi costituenti a enfatizzare, a scommettere, a mettere in gioco persino la poltrona del premier e il futuro politico? Difficile si tratti solo di costi della politica e di efficientismo decisionale. Cosa li muove con ‘sì tanto vigore? Cosa c’è dietro di così importante ?

C’è secondo me la deriva governativa del potere. Detto meglio, il tentativo malcelato di trasformare la democrazia parlamentare in qualcos’altro: un’oligarchia verrebbe da dire, centrata sull’esecutivo e sul potere del governo e dove il parlamento evidentemente diventa un ente di mera ratifica. In buona sostanza la politica muore e il vuoto che lascia verrà riempito da banche e tecnici. Ecco il perché di tanta premura.

Nel regime del dopo-riforma di Renzi la democrazia non sarà più la forma di governo che legittima i rapporti  del potere politico ma è un intralcio, un peso morto.

Questo modo di intendere ci riporta indietro di 100 anni, al pensiero pre-costituzionale mentre loro sono convinti di essere pionieri di un nuovo luminoso avvenire. I partiti giá ora non sono collettori della legittimazione popolare ma sono gradini sui cui poggiare il piede per ascendere alle cariche di governo per poi diventare anch’essi intralci da tenere sotto controllo con il ricatto di nuove elezioni. E’ questa la loro visione che spiega anche il senso e  le ragioni di fondo che sottendendono l’Italicum.

La chiamano riforma costituzionale ma è una riforma fascista.

 

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