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UN ALLENATORE SPAGNOLO E UNO TEDESCO AMMAZZANO CAMPIONATI E RIVELANO I LORO SEGRETI IN UN LIBRO
Molte cose accomunano un biondo giovane allenatore della Bassa Sassonia e un brunissimo collega andaluso di pari età, entrambi ex giocatori dilettanti nei loro rispettivi Paesi. Fino a un anno fa nessuno dei due aveva sentito parlare dell’altro.
Entrambi hanno suscitato l’attenzione dei rispettivi media locali e di tutto l’ambiente calcistico, per aver centrato il doppio salto di categoria con due squadre diverse, che è un’impresa davvero straordinaria.
Friedrich von Hoffmann, cresciuto e vissuto nella città di Hannover ma originario di Dortmund, è stato un discreto calciatore nelle categorie dilettanti, giocando come attaccante e come centrocampista. Chiusa la carriera di giocatore, diventa allenatore e intorno alla metà degli anni 2000 viene tesserato dal Linden SV, un team di Hannover che militava nella locale Bezirksliga (corrispondente pressappoco al nostro campionato dilettanti di Prima Divisione) e che l’annata precedente si era salvato dalla retrocessione solo grazie a uno spareggio deciso ai calci di rigore. La prima stagione con il nuovo allenatore era soddisfacente e promettente: Von Hoffmann aveva guidato la squadra fino a chiudere il torneo al 6º posto. Non era che l’inizio: l’anno successivo il club vinceva il campionato e conseguentemente otteneva la promozione alla categoria superiore, la Bezirksoberliga. Ma è la stagione a venire che avrebbe riservato una sorpresa che sa di miracolo: pur in una categoria superiore e con avversari di livello più alto, la squadra conduce l’intero campionato in testa dalla prima all’ultima giornata, ottenendo la promozione alla Oberliga (corrispondente al nostro campionato di Eccellenza). Il capocannoniere del torneo, il secondo e il quinto della classifica marcatori erano attaccanti del Linden. Eppure il parco giocatori, con poche sostituzioni, era in buona parte lo stesso di quando, tre anni prima, la squadra si era salvata per un soffio dalla retrocessione.
Quando gli chiedevano quale pozione magica avesse fatto bere ai suoi giocatori per averli così radicalmente trasformati, Von Hoffmann ha sempre risposto, con disarmante semplicità, che si trattava solo di lavorare incessantemente sui fondamentali e di impostare un modulo efficace (aveva disposto la squadra con un originale 3-3-2-2).
Il brillante Friedrich, a questo punto, cerca nuovi stimoli ritornando in basso e si fa tesserare da un’altra compagine militante nella Bezirksliga, il TSV Anderten, una squadra di un sobborgo di Hannover che aveva concluso il campionato precedente nella bassa classifica, dopo aver conosciuto negli anni precedenti periodi decisamente migliori.
In mano al nuovo allenatore, la squadra centra subito la promozione alla categoria superiore. La stagione successiva il club si attrezza tesserando diversi nuovi giocatori di apprezzabile spessore tecnico. La squadra inizia il campionato incontrando però molte difficoltà. I nuovi giocatori non appaiono in grado di amalgamarsi, mentre quelli della vecchia guardia non sembrano all’altezza di affrontare le formazioni di quella categoria. Al giro di boa del torneo, l’Anderten naviga nelle ultime posizioni della classifica. Nel girone di ritorno però la musica cambia: la squadra cresce partita dopo partita e arrivano diverse vittorie contro pronostico, fino alla fase finale del torneo che l’Anderten chiude vincendo tutte le ultime 9 partite. La squadra di Von Hoffmann termina il campionato poco sopra la metà classifica, ma è grande l’entusiasmo e la soddisfazione per aver battuto fuori casa sia la prima sia la seconda classificata del torneo.
Nella stagione successiva l’Anderten per diversi mesi conduce un ottimo campionato, oscillando fra il 4º e il 6º posto; ma ancora una volta è la fase finale del torneo a veder esplodere la squadra, che inanella una serie con 9 vittorie nelle ultime 11 gare, raggiungendo il primo posto e la promozione alla Oberliga. La seconda promozione in tre stagioni.
È soprattutto dopo questa quarta promozione nel suo ruolino da allenatore, che Friedrich von Hoffmann, già popolarissimo nell’ambiente calcistico nell’area di Hannover, diventa ricercatissimo anche dai giornali della regione. Ed è proprio in questo periodo che qualcuno scopre che il suo primato non è unico, perché pare che in Spagna, nella provincia di Siviglia, più o meno negli stessi anni, un altro allenatore abbia anch’egli ottenuto quattro promozioni alla guida di due diverse squadre.
Quest’altro fenomeno porta il nome di Francisco Delgado Castillo. Nato e cresciuto a Siviglia, aveva militato come giocatore in squadre della zona, nelle varie categorie di dilettanti. Nel corso della carriera di calciatore ha ricoperto praticamente tutti i ruoli: è stato attaccante, centrocampista, difensore e perfino portiere! Anche lui, dopo il ritiro, è diventato allenatore. Per alcuni anni allena ogni stagione una squadra diversa, finché nel 2007 capita nel Rinconada, una squadra che militava nella Primera Provincial (paragonabile alla Prima Divisione italiana), e che aveva innegabili problemi di dissidi interni e acri rivalità all’interno dello spogliatoi. L’anno precedente si era classificata all’ultimo dei posti disponibili per non essere retrocessi.
Delgado impone subito la sua personalità e le divergenze sembrano appianate. La squadra conduce un campionato positivo viaggiando intorno alla metà classifica, centrando alcune sorprendenti vittorie sul campo di avversari più quotati. Dopo la fine del torneo, molti elementi lasciano il club ma, nonostante i molti nuovi giocatori di differenti provenienze, la squadra produce fin da subito un gioco brillante nel campionato successivo, lottando per la promozione, che viene mancata per una questione di differenza reti.
La stagione successiva è una marcia trionfale per il Rinconada, che non perde neanche una partita e stravince il torneo ottenendo la promozione alla categoria superiore, la Preferente Provincial. Siamo giunti al 2010 e il club si presenta alla nuova stagione con la stessa rosa dell’anno precedente. Anche questo campionato viene dominato dal Rinconada: con meno goleade, e con un gioco più attento e più maturo, Delgado porta la squadra alla seconda promozione consecutiva, approdando alla Primera Andaluza, categoria assimilabile all’Eccellenza in Italia.
A questo punto l’inaspettato divorzio, sembra per divergenze d’opinioni con la dirigenza del club. Delgado (così come il suo collega teutonico) torna ad allenare nella categoria dove aveva cominciato, la Primera Provincial, sempre rimanendo nella provincia di Siviglia. La sua nuova squadra è l’Atlético Marchena, un club con parecchi giocatori ormai vicini alla trentina, atleti con un buon passato ma che ultimamente avevano ottenuto risultati non all’altezza delle attese.
Sotto la guida di Delgado, la squadra comincia con un gioco scadente e un solo punto ottenuto nelle prime tre partite, e ciò causa polemiche e tensioni interne. Ma è proprio dopo una violenta lite tra l’allenatore e il capitano della squadra che avviene il drastico cambio di marcia: i giocatori cominciano a macinare gioco e punti, esibendo un gioco smagliante che li porta a scalare progressivamente la classifica e a raggiungere proprio all’ultima giornata la testa del campionato, conquistando così la promozione in Preferente Provincial.
Il club conferma in blocco la rosa dei giocatori per la stagione successiva, nella quale l’Atlético conduce un ottimo campionato, esibendo un gioco a tratti anche spettacolare, ma il superiore livello delle avversarie si avverte. La squadra conclude il campionato al 4º posto.
La stagione successiva (e siamo al 2013-2014) saluta un corposo ricambio generazionale nel club: arrivano da altre squadre diversi nuovi talenti molto giovani, e inoltre alcuni giovanissimi cresciuti nel club vengono passati in prima squadra.
Partiti tutti i “senatori”, Delgado si ritrova tra le mani praticamente una squadra nuova di zecca, con giocatori poco esperti e che non hanno mai giocato assieme. Il gruppo disputa tutto sommato un ottimo girone d’andata navigando intorno alla metà classifica, un risultato inatteso considerando l’inesperienza dei giocatori. Ma il miracolo comincia proprio a metà campionato: l’Atlético Marchena si trasforma in un rullo compressore e castiga, una dopo l’altra, tutte le squadre della parte alta della classifica, raggiungendo il primo posto e mantenendolo fino alla fine. Promozione in Primera Andaluza raggiunta a suon di record (la seconda promozione in tre anni) mentre l’allenatore riceve offerte da tutta la regione e anche da fuori.
E viene contattato anche da un collega tedesco, che vuole a tutti costi incontrarlo. È così che Francisco Delgado e Friedrich von Hoffmann si sono conosciuti. Prima il tedesco si è recato in Spagna, e qualche settimana più tardi è stato Francisco a ricambiare la cortesia volando fino in terra tedesca. I due si sono confrontati a lungo: ciascuno voleva sapere quali erano i concetti cardine su cui si basa il gioco del collega, e così hanno scoperto che condividevano in pratica le stesse idee: per dirne una, anche lo spagnolo dispone i suoi giocatori secondo lo schema 3-3-2-2. Idee che hanno deciso di rivelare in un breve trattato scritto a quattro mani, attualmente record di vendite nelle librerie on line.
“Così non dovremo più ripetere sempre le stesse cose nelle interviste che ci chiedono tutti i giorni, e avremo più tempo da dedicare al calcio” affermano entrambi.