Attacco alla NATO

Parigi è nella NATO e potrebbe benissimo invocare l’art.5. Liberamente, se consideriamo che l’ISIS non gode di protezione internazionale, non essendo uno Stato.

Sia che la Francia intenda o meno coinvolgere l’Alleanza Atlantica, gli attacchi di Parigi cambiano totalmente l’approccio con molte questioni: immigrazione, integrazione e conflitti mediorientali.

E’ facile cadere nei due estremi, nelle due facce della stessa trappola: lo scontro di civiltà, da un lato, che possiamo ancora vincere soprattutto militarmente e soprattutto se mettiamo da parte scrupoli e diritti dell’ Uomo e dall’altro lato la paura istigata dalla televisione che spesso mistifica e ingigantisce. E’ presto per dire se anche in questo caso vi sia mistificazione o ingigantimento.

Di certo c’è che, come conseguenza di tutto ciò che è successo, i nostri leader al momento sono impegnati a impedire nuovi attacchi e a rassicurare la popolazione. E, ci racconteranno tutti in coro, a breve, che le misure che verranno prese avranno implicazioni inevitabili sulla libertà e sui diritti civili, tradotto: meno democrazia. Non basteranno le deroghe alla democrazia, chiamiamole così, che già abbiamo sopportato finora, deroghe al diritto interno, per mezzo di restrizioni alla libertà, e al diritto internazionale, per mezzo di interventi di rappresaglia spesso unilaterali e esclusivamente militari, solo leggermente mitigate dall’approccio di Obama. Anche in Europa dall’ 11 settembre i paesi hanno approvato diverse politiche controverse come la detenzione e la sorveglianza di massa dei cittadini.

E ora dopo gli attacchi in Francia? Tanta retorica. Tutti grandi esperti di storia, politica, strategia internazionale. Tutti sorprendentemente conoscitori del mondo musulmano, dei movimenti migratori, e della recente storia delle primavere arabe del 2011. Il tutto per me maleodora di razzismo o dell’esatto contrario, il buonismo di matrice catto-comunista che poi è la stessa cosa.

Di buono in quest’ultimo caso ci sono solo le intenzioni che, come si sa, lastricano la via per l’Inferno. Perché il problema viene ridotto a una radice semplicistica e ovvia: l’islam è violento per definizione, e gli islamici sono barbari incompatibili con qualunque forma di civiltà, ergo vanno messi in condizione di non nuocere, vanno sconfitti, vanno sterminati.

E’ passato troppo poco tempo per sapere se questa teoria semplicistica abbia qualche fondamento oppure no. Se ha ragione Oriana Fallaci per parafrasare e ridurre ai minimi termini. Ma una cosa è sicura: tocca all’Islam smentirla, all’occidente tocca solo difendersi.

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